LA CHIESA MATRICE

La costruzione della prima struttura della Chiesa matrice risale al 1330, la data di origine può essere certificata dall’esistenza di sotterranei nelle immediate vicinanze dell’edificio verso il lato nord e di una cripta non visibile in corrispondenza dell’altare maggiore dove sono ammucchiate ossa e scheletri risalenti ad epoca antica. La chiesa inizialmente fu intitolata a S. Nicola per un evento accaduto a Carlo II°  D’Angiò. Egli infatti fu fatto prigioniero di guerra e trasportato in Sicilia, poiché i siciliani lo volevano decapitare, il padre Carlo I° ricorse a S. Nicola, traslato a Bari, pregandolo di far desistere i siciliani dal loro proposito. Dopo la preghiera il Santo comparve in sogno a Carlo II° esortandolo a non temere perchè lo avrebbe aiutato e per sua intercezione lo avrebbe fatto incoronare Re di Napoli. I torresi per il predetto miracolo, per riverenza al Papa Niccolò IV, per devozione al santo, per il rispetto a Carlo D’Angiò e per la speranza di avere come la Basilica di Bari, qualche privilegio, dedicarono a S. Nicola la Parrocchiale. La primitiva chiesa era costituita da una navata rettangolare con una piccola sacrestia dalla quale con una stretta scala tortuosa si accedeva alle campane. Il Coro era formato da un piccolo quadrato ubicato innanzi all’altare maggiore, il tetto era composto da una struttura portante in legno. Nel 1581 la facciata fu completata da un rosone  da due finestre laterali e dal portale, anche se proprio su questo  è indicata la data del 1590. Nel 1599 le porte, le finestre laterali e il rosone furono chiusi e fu aperto il finestrone rettangolare. Nella visita pastorale del 21/04/1603 D. Lucio Fornari troverà ubicati nella chiesa 14 altari che saranno distrutti nel 1762 (tranne quello del Presepe realizzato nel 1588 e spostato successivamente nel Santuario della Madonna di Galaso nel 1782). Tra il 1774 e il 1779 mentre era Arciprete il Palazzo la chiesa subì varie trasformazioni: alla precedente navata ne furono aggiunte altre due divise da quella principale da colonne ornate da capitelli a metà di ogni navata fu aperta una porta e su ogni lato furono collocati quattro altari. Nel fondo della chiesa vi era un coro diviso dal resto della struttura da una balaustra in pietra leccese  composta da una porticina di noce al centro. Il coro era fornito ai lati da sedici stalli (realizzati nel 1801) ornati da cimase intagliate e dorate e con prospetto in noce. Negli anni 50 iniziarono i lavori di ristrutturazione terminati nel 1960. In realtà non è stata proprio una ristrutturazione infatti si è cercato a tutti i costi di riportare la chiesa alle vecchie forme, senza tener conto che ormai il tempo era trascorso e che si poteva solo arrivare alla creazione di un falso storico.


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                                               SAN VINCENZO FERRERI (sec. XVII)                                SAN MICHELE ARCANGELO (1775/1799)                                       L'ASSUNTA (sec. XVIII)

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                       IL BATTESIMO DI GESU' E I SANTI (sec. XVII)                                                    SANT'ORONZO E I SANTI (sec. XVII)                                 SANT'ELIGIO (sec. XVII)
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                                              LA VERGINE DEL ROSARIO (sec. XVIII)                                         SAN GAETANO (sec. XVIII)                   SANT'ANTONIO CON BAMBINO (sec. XIX)
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                                                    IL SANTISSIMO (sec. XIX)                                                 I DOTTORI DELLA CHIESA (sec.XVII)                               SANT'ANTONIO (sec. XVIII)
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                                                SANT'ANTONIO DI PADOVA (sec. XIX )                                FIGURA DI SANTO (sec. XVIII)                FIGURA VIRILE DI ECCLESIASTA (sec. XVIII)
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                                                           MADONNA DEL CARMINE (sec. XVII)                      VERGINE DEL ROSARIO (sec. XVII)                         SAN COSMA E DAMIANO (sec. XIX)
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SAN MICHELE ARCANGELO (sec. XVIII)

SAN CARLO BORROMEO (sec. XVII)